Sempre più spesso affronto, con i ragazzi e le ragazze, il tema della traduzione soprattutto della trasposizione da testo narrativo o poetico a scena. Negli incontri molto spesso li/le provoco riguardo al tema della traduzione perché mi è capitato di sentire alcune persone sostenere che il traduttore è solo un tecnico una specie di vocabolario umano che si limita a dirti che sideboard vuol dire madia in inglese. In realtà il tema della traduzione, come è noto, è complesso; lo trovo affascinante e ogni volta mi immergo in discussioni intriganti. Ultimamente mi sono avvicinata a un altro tipo di “traduzione” che ho sempre data per scontata e che invece, scopro, essere oggetto di tesi universitarie, corsi e soprattutto sarà sempre più uno dei lavori del futuro: la localizzazione di un videogioco. Localizzare un videogioco vuol dire renderlo accessibile comprensibile e ogni videogiocatore/trice. Come fare in modo che ogni giocatore o...