Dal latino tardo neutro registum, che a sua volta veniva da regesta, "cose riportate", cioè gli atti di ogni giorno.  Apparentemente quindi non ci siamo spostati tanto nel corso di duemila anni. Però, nel frattempo, da registro è nato registrare, che prima ha significato solo compilare il registro, poi è passato a indicare ogni registrazione fedele all'originale. Allo stesso modo, registrare è diventato anche un'azione che ha a che fare con la messa a punto, la 'messa a registro'. Così, le cose “fuori registro” non sono “non riportate”, ma prive di accordo, o più faticose.   Foto di Denny Müller su Unsplash