Astuccio è una di quelle parole che fa un bel giro prima di tornare a scuola: in italiano arriva dal provenzale estug, a sua volta derivato dal verbo estujar, dal tardo latino studiare, "conservare con cura".  L'italiano studiare viene invece direttamente dal latino studere, applicarsi con cura: una cura che c'è in entrambe le parole, e che sta nei piccoli gesti, nell'assiduità. L'astuccio protegge, prima ancora di conservare, e infatti sono astucci anche quelli per gli occhiali o i gioielli.  In inglese, l'astuccio (ma ogni valigia e contenitore) è un case (uno schoolcase, come ci sono i beauty case e le suitcase), dal latino capsa, scatola (un'eco la abbiamo nella capsula, il piccolo contenitore di medicinali in polvere). Così l'astuccio, che serviva a prendersi cura di qualcosa, torna utile per lo studio, che è a sua volta prendersi cura di qualcosa. Tutto torna. Foto di Kelly Sikkema su Unsplash