Il debate, metodologia di didattica attiva, consiste in un vero e proprio dibattito da preparare con cura, contraddistinto da regole, ruoli e tempi precisi.

Tra i metodi di didattica attiva e partecipativa, in cui lo studente non viene considerato semplice fruitore di contenuti trasmessi ma protagonista attivo del proprio apprendimento, il debate – dall’inglese “dibattito”/”discussione” – assume un ruolo di sicuro rilievo (ne avevamo accennato qui!).

Cosa si intende per debate

Il debate è una metodologia che consiste in un confronto tra due squadre di studenti che propongono le loro posizioni a favore o contro un argomento assegnato dal docente, argomentandole in maniera puntuale e circostanziata.

La scelta dell’argomento verrà diretta verso questioni divisive richiedenti argomentazioni da preparare con cura e competenza, così da apparire convincenti e persuasive.

Origini del debate

Il debate è una disciplina curricolare oggi utilizzata con regolarità nei college e nelle università statunitensi e inglesi, ma la sua origine risale a tempi lontani e va ricondotta all’epoca classica.

L’arte di argomentare in pubblico, praticata nell’antica Grecia specie a seguito dell’affermazione della democrazia ateniese, venne portata a sistema in epoca romana attraverso le scuole di retorica e, di seguito, trovo continuazione attraverso le discipline del trivio impartite nei curricoli scolastici medievali.

Proprio la grammatica, la retorica e la dialettica, infatti, possono venir considerate le basi delle moderne abilità espressive, linguistiche e riflessive, fondamentali per la conduzione di dibattiti significativi ed efficaci.

Prepararsi al debate

In base all’argomento scelto, viene dato avvio a un debate, cioè a un dibattito non spontaneo, ma contraddistinto da regole, ruoli e tempi di conduzione precisi.

Tali caratteristiche richiedono una preparazione attenta e ponderata, capace di mettere in azione competenze logico-critiche e linguistiche fondamentali per la crescita e lo sviluppo della persona.

Gli studenti devono costruire le loro argomentazioni a favore o contro l’argomento assegnato in base non a semplici opinioni personali, bensì basandosi su documentazioni autorevoli criticamente rielaborate a fini argomentativi e persuasivi.

Fasi di svolgimento del debate

Queste sono le fasi di lavoro da considerare come promemoria per il docente intenzionato a sperimentare il debate in classe:

  • stabilire le discipline coinvolte, mantenendo un’ottica il più possibile interdisciplinare;
  • individuare l’argomento su cui impostare il confronto (topic), prevedendo una tematica il più possibile coinvolgente ed inclusiva;
  • suddividere gli studenti in gruppi, tenendo conto dei ruoli utili alla conduzione del dibattito: il gruppo con posizioni a favore del topic, il gruppo con posizioni contro rispetto al topic ed, eventualmente, un gruppo incaricato di svolgere le funzioni della giuria;
  • facilitare il lavoro degli studenti per la preparazioni delle argomentazioni e delle controargomentazioni, da svolgersi prevalentemente in aula;
  • supportare l’attività laboratoriale di ricerca online, da eseguire sia in aula che come consegna a casa, utile ad elaborare le argomentazioni e le controargomentazioni da presentare in aula. Lla raccolta di fonti e informazioni può essere più o meno guidata a seconda dell’età degli studenti e del contesto della singola classe;
  • monitorare l’effettiva preparazione delle argomentazioni e controargomentazioni da sostenere;
  • moderare (o guidare in caso di studenti ancora piccoli) il dibattito vero e proprio, ossia l’esposizione delle tesi a favore o contro il topic assegnato: eseguire sintesi periodiche, permettere l’equilibrio degli interventi, garantire il rispetto dei tempi;
  • stimolare la riflessione sulla valutazione e autovalutazione degli interventi attraverso rubriche dai criteri chiari e condivisi.

Durante le fasi di ricerca delle fonti, l’uso delle TIC (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) è da ritenersi indispensabile, mentre durante l’esposizione delle tesi non consentire l’uso di strumentazioni tecnologici permette una miglior interiorizzazione delle informazioni, oltre ad un potenziamento delle abilità linguistiche ed espressive.

Competenze messe in atto con il debate

Il debate permette in primo luogo agli studenti di sviluppare l’abilità di saper parlare in pubblico, competenza spendibile sia in ambito scolastico che extrascolastico e tesa a migliorare la propria consapevolezza culturale e la propria autostima.

Ma sono molte altre le competenze, sia di base che trasversali, che vengono messe in atto nel corso della preparazione e dello svolgimento del debate:

  • gli studenti ricercano e selezionano le fonti online con la finalità di formarsi un’opinione, comprendendo la necessità che essa risulti fondata e giustificata;
  • la mente viene allenata all’ascolto e alla considerazione di opinioni e punti di vista diversi dai propri, a tutto vantaggio delle competenze sociali e relazionali;
  • sostenere un dibattito e formulare argomentazioni sviluppano le competenze logiche, critiche e rielaborative, oltre che quelle più propriamente espositive, attraverso le quali il linguaggio viene usato in modo intelligente e creativo;
  • l’uso creativo del linguaggio riguarda tutti i canoni della comunicazione, compresi quelli della comunicazione digitale

Il docente che intende progettare e sperimentare il debate in classe lavora per favorire l’acquisizione di competenze e abilità tese a facilitare le condizioni utili ad affrontare le sfide in situazioni problematiche sempre più fluide, complesse e interconnesse.

Perché favorire l’uso del debate in classe

La risposta la forniscono gli esperti di Avanguardie Educative, movimento incentrato sull’innovazione didattica voluto da Indire (Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa):

  • per sperimentare metodologie innovative di rappresentazione della conoscenza;
  • per superare la logica dello studio inteso come mero apprendimento mnemonico di testi scritti da  altri;
  • per favorire l’approccio dialettico e dialogico;
  • per favorire la pratica di un uso critico del pensiero;
  • per incentivare il lavoro di gruppo;
  • per sostenere l’integrazione degli strumenti digitali con quelli tradizionali;
  • per contestualizzare i contenuti della formazione alla società civile.

Come ha affermato nel 2012 il segretario generale della Nazioni Unite Ban Ki-Moon «l’educazione deve assumere pienamente il suo ruolo centrale nell’aiutare le persone a creare una società più giusta, pacifica, tollerante e inclusiva. Si devono promuovere nelle persone la comprensione, le competenze e i valori di cui hanno bisogno per cooperare nella risoluzione delle sfide globali del XXI secolo». Favorire l’uso del debate significa contribuire a portare avanti questa sfida.

Foto di copertina by National Cancer Institute su Unsplash