13 Giugno 2020
Roberto Piumini per Occhiovolante
Si chiude in questi giorni il più lungo esperimento didattico (involontario) che la scuola italiana abbia conosciuto. Riceviamo e con gratitudine pubblichiamo due poesie di Roberto Piumini su questo difficile periodo. Il virus venne, misteriosamente, e si attaccò, fattivo e silenzioso, al gran corpo di noi, bruciando fiato a molti, spaventandoci, filando, attorno a noi, un bozzolo d’attesa, sfocata e ottusa, immobile sorpresa. La macchina mondiale ha scricchiolato, in un dubbioso brivido, di sé, e, come feti acerbi, ha generato, più che di norma, nuove povertà. Feroci, pronti a prendersi il primato, si accendono i vaccini, qua e là. I morti è gente quieta: il loro dire, è solo il nostro eco, e loro assenza è il mancamento della nostra vita, loro silenzio è la nostra voce taciuta in faccia al mondo. I morti sono, sotto la loro quieta apparenza, l’ansiosa lena del nostro futuro, la reticenza di felicità, il...