Insieme a Erica Angelini, impariamo a costruire un albo illustrato con le finestre per parlare dei nostri sentimenti

Queste “vacanze obbligate” portano tutti noi a riorganizzare i tempi, le priorità, gli spazi mentali e fisici. Da mamma di tanti figli mi rendo conto che, seppur con tutta la buona volontà e le capacità multimediali di prof e maestre, la scuola ai tempi del Coronavirus non può essere nemmeno lontanamente simile a quella che si fa in classe.

Anzi, mi sento proprio di dire che stiamo costruendo, giorno dopo giorno, una nuova scuola!

Non so se migliore o peggiore di quella di prima, ma sicuramente nuova

Finalmente non è più la vita a doversi fare strada nella scuola (come se fossero pianeti diversi), ma al contrario la scuola deve farsi strada nella vita di casa, adattarsi agli orari, alle possibilità delle famiglie, diventare elastica, quasi personalizzata.

In effetti, quanto uno studente riesca a stare dietro a questa nuova scuola, dipende molto dalla motivazione e dalla responsabilità di ognuno. Fin da bambina sono cresciuta con il metodo educativo proposto dal movimento scout in cui responsabilità, compartecipazione, autonomia sono valori importanti per crescere e imparare a “guidare da sé la propria canoa” (come scrive Lord Baden Powel in uno dei suoi libri sul metodo scout), perciò sarei molto felice se la nuova scuola stimolasse i nostri ragazzi in questa direzione.

In questo contesto, in cui la scuola entra in punta di piedi nella vita, forse può essere utile partire dalla vita per fare scuola.

Ho quindi pensato di usare quello che abbiamo in casa – o che possiamo facilmente reperire in rete – per organizzare alcune attività divertenti ed educative. Ho chiesto alle mie bambine di prendere alcuni albi illustrati, li abbiamo letti e poi ne abbiamo scelto uno su cui lavorare e con cui giocare.

La scelta è ricaduta su A cosa pensi?, edito da Orecchio Acerbo, scritto e illustrato da L. Moreau. Lo abbiamo preso in prestito nella biblioteca della nostra città poco prima che scoppiasse l’emergenza e ora aspetta insieme a noi che tutto torni alla normalità.

L’albo presenta in ogni doppia pagina un personaggio diverso, illustrato mostrandone il viso (di profilo, di tre quarti, di fronte). Ogni pagina di destra ha una finestrina che si apre per mostrarne il pensiero. È divertente ma anche sorprendente, e l’idea di poter leggere i pensieri delle persone è piaciuta molto alle mie bambine. (link a immagini del libro?)

Uso spesso gli albi illustrati nel mio lavoro, come catalizzatori di idee ed emozioni e come letture che introducono il laboratorio. Li leggo volentieri anche ai miei figli, grandi e piccoli.

Il linguaggio dell’albo illustrato, che mette in relazione parole e immagini, mi piace particolarmente perché lascia libertà di pensiero e interpretazione, e spesso succede che, di fronte allo stesso albo, i bambini ricevano suggestioni diverse, personali.

Leggendo A cosa pensi?, le mie bambine hanno avuto reazioni diverse.

M., di 8 anni, apprezza molto il personaggio di Elena, che “ogni tanto ha bisogno di stare sola”; così, aprendo la finestrina, si vede Elena su una scogliera che guarda il mare. E., di 5 anni, ha amato molto il Gatto perché, se dal testo ci immaginiamo che lui pensi a un pesce o a una cosa da “gatto”, l’immagine nella finestra ci sorprende e ci fa sorridere per il suo pensiero inaspettato.

Partendo quindi dall’idea di poter guardare “dentro” alla nostra testa, abbiamo inventato un gioco che vi proponiamo.

Per realizzare il gioco servono i materiali delle immagini qui sotto 🙂
Poi prendiamo il foglio di cartoncino e lo pieghiamo in due parti.
Su una delle due metà del foglio misuriamo 6 cm che ci serviranno per ritagliare la parte bassa e creare la nostra aletta.
Ora ogni bambino disegna se stesso sul foglio: la testa sarà disegnata nella parte in alto (la finestra che poi si aprirà), collo e spalle saranno invece disegnate in basso.
Una volta finito il disegno principale, si apre la finestra e si disegna all’interno il proprio pensiero come ha fatto M.

Nel corso della mattina ne abbiamo prodotti altri, poi abbiamo creato un libro proprio come quello che ci ha dato l’idea.

Oltre a realizzare questo laboratorio in famiglia si potrebbe proporre, alla propria classe, una video-lettura dell’albo da parte delle maestre e, perché no, anche dei prof. Dopo la video-lettura si può chiedere ai bambini e ai ragazzi di fare un disegno di quello che pensano e poi integrare la richiesta con un breve testo che spieghi l’immagine e i sentimenti espressi con il disegno.

Se ne potrebbe fare anche uno al giorno o alla settimana e realizzare, una volta tornati a scuola, un libro illustrato e scritto con i propri pensieri.

Se vi è piaciuta questa idea venite a trovarmi sul mio blog www.maniingioco.blogspot.it. Buon lavoro a tutti!