Il professor D’Avanzo racconta il laboratorio creativo di inclusività “Sbocciano fiori speciali” dell’Istituto Professionale “Carmine Russo” di Cicciano (NA), che ha ottenuto anche numerosi riconoscimenti

Gli insegnanti dell’Ipsseoa (Istituto Professionale di Stato Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera) di Cicciano, in provincia di Napoli, durante l’anno scolastico 2017/2018 hanno portato avanti il progetto di inclusione “Sbocciano fiori speciali”. E i risultati non si sono fatti attendere.

fiori

«Sono un insegnante di sostegno- racconta il professor Michele D’Avanzo –  Il contatto con alunni speciali coinvolge emotivamente la dimensione spirituale che il mondo perde, inseguendo la cultura del primato.

A mio vedere una scuola veramente inclusiva segue le linee guida comunitarie dell’imparare ad imparare.

Il questo senso, il pedagogista Gardner con la teoria delle intelligenze multiple ci suggerisce un percorso idoneo applicabile anche in un contesto scolastico.

Mi sono chiesto: perché non provare a far diventare protagonisti i diversamente abili e usare queste differenti risorse trasmettendo la loro forza di volontà al mondo intero?.

Come è nata l’idea di questo progetto?

«L’idea del progetto “sbocciano fiori speciali” è nata nel giardino di casa mentre guardavo i tulipani sbocciare nella loro diversa bellezza di forme e colori. Insieme ad altri docenti abbiamo messo in piedi un piccolo spazio laboratoriale per far lavorare in gruppo alunni normodotati e diversamente abili. Dopo mesi sono nati i primi prototipi di sculture luminose in cartapesta. La didattica dei linguaggi  creativi  percorre anche l’audio-visivo con produzioni di spot pubblicitari, cortometraggi sul tema della corretta alimentazione interpretato da studenti non udenti con la lingua dei segni».

Non c’è nessuna conoscenza che non passi attraverso l’esperienza

«Leonardo Da Vinci disse: non c’è nessuna conoscenza che non passi attraverso l’esperienza. Quando si costruisce un oggetto, si costituisce  l’esperienza del fare.  Si innescano dei meccanismi di identificazione che aiutano a migliorare la percezione del proprio sé, elemento indispensabile  per  costruire l’autostima in modo che l’inclusione diventi condivisione, socializzazione, conoscenza di  sé e dell’altro, in una percezione dinamica del confronto. Abbiamo provato a costruire un contesto da cui potesse scaturire un’immagine positiva della persona con disabilità, che sappia affrontare  ostacoli e  difficoltà».

Poi cosa è successo?
«Il laboratorio creativo  di inclusività 2017/18 ha partecipato a concorsi nazionali importanti e ricevuto fiorinumerosi premi e menzioni ed è arrivato in finale a concorsi importanti. In particolare ha ricevuto una menzione speciale alla Biennale di Venezia nel concorso per la creatività e ha ottenuto un Leone d’Argento. Ha raggiunto la postazione più alta del podio (I° classificato) al concorso indetto dalla Regione Campania “Inventa il tuo spot” ed è arrivato secondo al concorso nazionale AIFO nella sezione audiovisivi. Ha inoltre partecipato alla selezione finale del concorso cinematografico con “la salute che si mangia” al Cinefrutta del Giffoni Festival. Infine ha partecipato alla mostraLa Grande Bellezza” del Museo civico D’Avanzo di Roccarainola».

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