La competizione tra le scuole è davvero un modo per renderle migliori? Siamo sicuri che non sia controproducente? L'analisi di Valerio Camporesi  Cos'è una scuola oggi? A vederla nel giorno dell'open day la risposta verrebbe spontanea: un negozio. Come ogni impresa anche le singole scuole si affannano a cercare clienti, che nel loro caso si chiamano iscritti, e per farlo si sbandierano le attività pomeridiane, i corsi di recupero o di teatro, le settimane bianche, le percentuali 'performative' ottenute nelle ultime prove Invalsi e così via. Gli insegnanti ricevono i futuri clienti (alias genitori) ai propri banchi con i volti sorridenti, appena un po' tirati per la stanchezza, e fanno il possibile per convincerli. A fine giornata è tutto un guardarsi negli occhi, un dirsi "È andata bene", uno sperare di aver fatto centro: forse i clienti non diminuiranno, anzi forse si formeranno una o due sezioni in più! L'importante,...