Renato Palma ci racconta un episodio “educativo” in spiaggia che ci fa riflettere sulla relazione tra genitori e figli e come questa sia lo specchio della società

Una bambina ieri ha risposto male alla madre. Il padre, che se ne stava sdraiato sotto l’ombrellone, l’ha sgridata aspramente e l’ha messa in punizione. Lei, ribelle come solo i bambini sanno essere, è andata a comprarsi un gelato con i suoi soldi.

Quando è tornata, lui le ha preso il gelato, glielo ha stritolato e l’ha buttato via. Lei si è messa a piangere, in silenzio. Il padre, poi, esaurito il suo compito educativo, se n’è andato.

La madre ha approfittato della sua assenza per spiegare alla sua bambina che il babbo aveva ragione: “se tu mi tratti male, interviene il babbo che tratta male te”. La mamma non ha provato nessun senso d’immedesimazione con sua figlia e non ha trovato la durezza del padre inaccettabile.

Ha solo chiesto alla figlia di trattarla meglio. Poteva dire anche, almeno tu.

arrabbiato genitori punizione

La bambina le ha detto che lei è come suo babbo: “siamo due tipi che si arrabbiano facilmente” e ha continuato dicendo che adulti e bambini sono uguali e che si devono trattare allo stesso modo. La mamma le ha detto che proverà a trattarla meglio e che dovrebbe provarci anche lei.

Nessun commento sul comportamento del padre: lui ha il diritto di trattare male e non deve né scusarsi né promettere di cambiare.  La violenza dei maschi è una questione tra donne: basta non provocarli.

Alla fine, mi auguro che la bambina abbia pensato che le cose vanno meglio se il babbo non va al mare.