1 Giugno 2017
La scuola inclusiva, le neuroscienze al servizio dell’educazione
Ogni studente è unico. La neuroscienza può aiutare la scuola a non omologare i suoi alunni e aiutarli quando possiedono una struttura mentale che può portare all'esclusione Gabriele Zanardi, psicologo e professore all'università di Pavia, in un ciclo di interventi a Tempo di Libri ha individuato punti di forza e problemi di un sistema ormai assodato: l'educazione scolastica. L'unicità mentale di ognuno di noi è confermata da studi di neuroscienze che mostrano come il cervello sia plastico ed evolva nel corso della vita, consolidandosi tramite l'esperienza. Di fronte alle stesse attività la mente si attiva in modo diverso per ognuno di noi, spiegando il perché si trovi triviale ciò che per qualcun altro è un ostacolo insormontabile. Ecco, sapere questo permette di affrontare delle situazioni dove le differenze sono talmente importanti da provocare una difficoltà per l'alunno. Insomma non tutti funzioniamo allo stesso modo, una buona scuola inclusiva deve tenere in considerazione queste discrepanze. Per essere inclusiva gli educatori dovrebbero allora magnificare...